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12/12/2017
12DIC
Spesso, quando arriva l’adolescenza, i ragazzi chiedono di fare un tatuaggio o un piercing. Si tratta di una domanda che risponde alle logiche di questo momento di crescita e all’esigenza di sperimentare e riappropriarsi del proprio corpo. Ma come possono affrontare questa richiesta i genitori? Ecco le risposte di un’esperta!
1. Il corpo è mio!
«L’evoluzione del corpo, da infantile a pubere sessuato, è uno dei primi difficili compiti dell’adolescente – spiega l’esperta – La pubertà porta alla formazione dei tratti sessuali secondari trasformando il fisico del ragazzo. Un mutamento che il giovane subisce e non sceglie».
Crescendo, il ragazzo inizia a prendere visione della propria sessualità in un corpo in continua evoluzione. «La pubertà è la porta d’ingresso al faticoso e complicato processo della costruzione della propria identità di genere. Un processo che passa in primis attraverso il riconoscimento e l’accettazione del proprio corpo e che non è sempre facile e scontato: sono moltissime, infatti, le questioni legate al malessere nell’adolescente che transitano attraverso questo passaggio».
Guardare il proprio fisico e apprezzarlo così come è frutto di un lungo processo. In alcune patologie note nell’adolescenza il corpo è un mezzo di denigrazione, violenza, ferite. «Esistono anche manipolazioni non violente che possono rappresentare una riappropriazione della propria corporeità». I tatuaggi e i piercing rappresentano questo: un modo per il ragazzo di agire sul proprio corpo in maniera autonoma.
2. Che cosa rappresentano?
«Oggi, il tatuaggio o il piercing non è più un simbolo di trasgressione come accadeva nel secolo scorso. Prima i tatuaggi erano il simbolo delle persone di malaffare, delle minoranze: ora hanno uno sfondo più culturale e generazionale, perdono la valenza trasgressiva, divenendo un modo per riappropriarsi del proprio corpo». Questo gesto, a un livello molto profondo, può significare «il tentativo di allontanarsi dalla madre che è stata la curatrice principale del corpo nell’infanzia». Espellendo la figura che lo ha curato e cresciuto, l’adolescente vuole mostrare che il corpo ora diventa suo. «Queste modalità di espressione e manipolazione rientrano nei tentativi più o meno conflittuali di separazione dai propri genitori».
3. Come comportarsi?
«Il genitore deve conservare il suo ruolo, ovvero esprimere la sua posizione e i suoi valori di riferimento. Ha il dovere di dire se è d’accordo o meno. I tatuaggi o i percing non possono essere fatti senza l’autorizzazione dei genitori per un minore di 18 anni, quindi la scelta passa attraverso una contrattazione, in cui l’adolescente esporrà le sue istanze, cercando di costruire una propria idea separata dai suoi genitori, ritenendo cosa è giusto per lui».
Questo momento di confronto/scontro è parte integrante della crescita. «L’adolescente inizia ad avere una sua opinione su molte cose, differenti e distanti da quelle dei genitori. L’aspetto dialogico e conflittuale fa parte del cammino di crescita del ragazzo all’interno della famiglia ed è sano, ha una funzione evolutiva». Un consiglio su dove indagare: «l’aspetto trasgressivo oggi non si riscontra nel sentirsi diverso, ma nell’omologazione». Seguire la massa è una scelta che può muovere la decisione di segnarsi la pelle e indagare su questo aspetto è molto importante: «come genitori si deve capire quali sono i motivi che spingono la scelta: lo fa anche la migliore amica? Lo fa per distinguersi? C’è un significato?».
Il tatuaggio può avere una valenza simbolica e segnare qualcosa di personale, «e i genitori nella discussione devono avere come fine la comprensione del significato che si cela dietro questa scelta: vuole forse imprimere un passaggio importante della propria vita o, più semplicemente, è una richiesta dettata da una pura questione estetica».
4. Piercing Vs Tatuaggi
«I piercing sono più evoluti dei tatuaggi, perché il mercato offre una vasta scelta, dal semplice orecchino al dilatatore. Il piercing contiene in sé una parte ancora trasgressiva, soprattutto in base alla parte del corpo che viene scelta: ad esempio, un piercing all’orecchio è diverso da uno al seno. A seconda della parte del corpo scelta, se più intima o più visibile, è importante andare a indagare i motivi di questo desiderio». Non bisogna dimenticare che l’adolescente, per sua natura, tende a rischiare, agendo spesso senza pensare: «bisogna aiutare i ragazzi a tenere traccia del significato delle loro azioni, così che possano compiere una scelta consapevole»