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27/11/2017
27 NOVEMBRE
In una cultura improntata alla tradizione e alla sobrietà come quella del Giappone, il tatuaggio non è ancora una pratica diffusa. Un’eccezione però è costituita dalla Yakuza, celebre organizzazione criminale che molti definiscono la “mafia giapponese”, i cui membri sono famosi per avere parecchi tatuaggi, che in alcuni casi coprono completamente il corpo.
A volte, tuttavia, si tratta di tatuaggi che non vengono resi visibili. A spiegare perché questo avvenga è Horiyoshi 3, pseudonimo di un celebre tatuatore della città di Yokohama, che ha fatto luce sulla complessa cultura del tatuaggio in Giappone e sui motivi per cui tenerli nascosti è considerata una prassi non solo fisica ma anche “spirituale”.
“Il tatuaggio in Giappone è ancora un tabù, ma è per questo che attira. Le lucciole possono essere viste solo di notte, la loro bellezza non è apprezzabile durante il giorno. Quando qualcosa diventa di moda, perde il proprio valore. La cultura giapponese ha a che fare con ciò che resta nell’ombra”. Horiyoshi 3 fa tatuaggi anche ai membri di Yakuza. Questa organizzazione criminale ha tra le sue peculiarità il fatto che investe anche in attività legali e, in diversi casi, persino benefiche. I tatuaggi, in questo contesto, diventano uno strumento per esprimere la propria volontà di aiutare le persone deboli.
“La Yakuza aiuta chi si trova in difficoltà, fa molte cose buone per la comunità”, ha detto Horiyoshi 3. “Quando c’è stato il terremoto loro sono stati più veloci del governo nel prestare soccorsi. Tutti hanno abbandonato le loro case, ma erano certi che non ci sarebbero stati furti perché la Yakuza non l’avrebbe permesso”.