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Se mi lasci ti cancello: tatuaggi, è boom di pentimenti

22/11/2017

22NOV

​​​​​​​Un nuovo esercito esce allo scoperto: i pentiti del tatuaggio. Grazie a un  colpo di laser tentano di riconquistare la verginità perduta. Un ripensamento che, secondo l’Istituto superiore di Sanità, riguarda circa il 30 per cento dei sette milioni di tatuati italiani.

Nella speciale top ten dei simboli che provocano più pentimenti ci sono, oltre alle deprecabili iniziali degli ex (61%), quelli disegnati male dal tatuatore (45%) e i tatuaggi fatti con vecchi amici che ora non si sopportano più (41%). Ma anche, in tempi di frequente riconversione ideologica, quelli che riportano a fedi politiche o religiose (17%). E anche l’amore calcistico non è eterno: il 25% di chi sceglie di cambiare la squadra del cuore vuole cancellare definitivamente dalla propria pelle stemmi o nomi dei campioni di un tempo.


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Chi sono dunque i “tattoo-pentiti”? Per prime le volubili donne (54%) che battono i più abitudinari uomini (46%). Ma soprattutto manager e professionisti nella fascia 30-40 anni (65%).  Vuoi mettere l’effetto che fa, durante un cda in azienda, arrotolarsi le maniche della camicia e scoprire un braccio degno di un cantante rock?

La second life non sarà per tutti la stessa, avverte una ricerca condotta da Quanta System Observatory su circa 2 mila italiani tra i 18 e i 60 anni. Dei 6 pentiti su 10 il 41% vuole sostituire il tatuaggio, il 34% lo vuole modificare mentre il 25% se ne vuole sbarazzare. “L’80% della mia attività clinica è rappresentata da pazienti che si sono pentiti – sottolinea il dermatologo Valerio Pedrellii, esperto in tattoo-changing dello studio medico Ink Removal Milano –  tatuarsi è una moda e, come tutte le mode, tende a stancare le persone. Questo sentimento tocca sia gli uomini sia le donne, la differenza è che solitamente la donna si pente del soggetto mentre l’uomo delle dimensioni del tatuaggio”. Come funziona il colpo di spugna e, soprattutto, quanto dura? “Per intervenire scelgo un moderno laser che permette, grazie ad un effetto fotoacustico, la frammentazione del pigmento in polvere. In media si va dalle 3 sedute per lo schiarimento alle 7/8 per la rimozione completa”.