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08/11/2016
I dadi fanno parte dei tatuaggi old school, appartenenti alla tradizione dei tatuaggi dei marinai ma, nonostante abbiano origini lontane, riscuotono ancora enorme successo tra gli appassionati, e ovviamente il motivo risiede nel loro fascino arcano e nelle loro sfaccettature.
L’origine del tattoo ha a che fare con il famoso gioco dei dadi, un gioco in cui hanno massima importanza fortuna e piacere del rischio, la ferma volontà di sfidare il destino e la sorte. Naturalmente, il significato del disegno muta a seconda delle combinazioni di numeri che si vogliono far comparire (il 7 e l’11 ad esempio sono numeri fortunati, mentre il due l’opposto), e pure a seconda della scelta di farsi tatuare uno (un solo dado è simbolo di buon auspicio) o più dadi (il discorso è più complesso, e dipende, come detto, dai numeri).
Qualora si scegliesse di associare al disegno dei dadi anche qualche altro soggetto, come le ragazze pin-up, le carte da gioco, l’alcol o le pistole, il significato complessivo del tattoo andrebbe a toccare la sfera del gioco d’azzardo e del vizio vero e proprio, divenendo simbolo di trasgressione e di insofferenza ad una vita regolare.
La più celebre frase legata ai dadi la pronunciò niente meno che Giulio Cesare quando attraversò il Rubicone nel 49 a. C, scatenando la Guerra Civile: “alea iacta est”, ovvero “il dado è tratto”, la scelta è compiuta e va portata avanti sino alla fine, senza ripensamenti.