È possibile donare il sangue se si hanno tatuaggi?

Apparentemente chiedersi se i tatuati possano donare il sangue potrebbe sembrare una domanda scontata e banale, ma in realtà non è così, e questo articolo è volto proprio a fare chiarezza, consentendo di non avere alcun dubbio in merito ad una questione di primaria importanza.

Rassicurare subito tutti appare doveroso: ebbene sì, anche se si hanno tatuaggi, è possibile essere donatori di sangue, a patto di seguire pedissequamente alcune semplici ma fondamentali norme di sicurezza. Il primo requisito essenziale, ovviamente, è di essere in perfette condizioni di salute: il percorso per divenire donatori è composto da alcune tappe, fra le quali un colloquio fra medico e potenziale donatore, in cui vengono accertate le condizioni fisiche di quest’ultimo e gli vengono poste domande utili a comprenderne le abitudini e ad escludere eventuali rischi (sia per il donatore stesso che per i futuri riceventi).

Al momento del colloquio, il medico accerterà anche la presenza di tatuaggi sul corpo del potenziale donatore e, se i tatuaggi sono stati eseguiti negli ultimi tre o quattro mesi, si dovrà aspettare ancora un po’ di tempo per poter donare il sangue.

Il motivo di questo tempo di attesa dipende da un comprensibile fattore di sicurezza: donare il sangue è un impegno serio, e il medico non può avere l’assoluta certezza che il tatuatore abbia rispettato tutte le norme igieniche necessarie a garantire la salubrità del tatuaggio; perciò è bene aspettare un periodo di tempo “di sicurezza” per verificare che non vi siano reazioni imprevedibili dovute a qualche infezione. Trascorsi circa quattro mesi dalla data del tatuaggio, chiunque può donare il sangue senza alcun problema.

L’invito quindi è di rivolgervi sempre a tatuatori professionisti che rispettano scrupolosamente le norme igienico-sanitarie richieste agli studi di tatuaggi, in modo da assicurare sia la vostra salute, sia quella degli altri, se volete prendere la lodevole iniziativa di diventare donatori di sangue.