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25/08/2016
Oggi parleremo del principio dei tatuaggi applicato alla scienza, in particolare alla medicina, andando alla scoperta di una straordinaria innovazione tecnologica ideata da alcuni brillanti ricercatori dell’Università di Tel Aviv.
Esperti di nanotecnologie, gli studiosi dell’ateneo israeliano hanno sviluppato uno speciale tatuaggio, che potrebbe essere definito “tatuaggio biometrico”, in grado di acquisire, registrare e interpretare tutti i movimenti dei muscoli sui quali è posizionato, ricevere tutti gli impulsi bioelettrici emessi dai nervi e, potenzialmente, di creare una mappatura delle emozioni percepite sulla base di tali movimenti; potrebbe trattarsi di qualcosa di davvero rivoluzionario per le scienze mediche.
Tecnicamente i “tatuaggi biometrici” sono formati da un adesivo aderente alla pelle (che potrebbe essere quella del viso, così come di qualunque altra parte del corpo), una serie di sensori in fibra di carbonio estremamente sensibili e un rivestimento composto da un polimero specificamente studiato per migliorare le prestazioni dei sensori senza provocare alcuna irritazione cutanea.
Tali tatuaggi nanotecnologici si propongono per una miriade di utilizzi in campo medico e non solo: al di là dell’affascinante sfera della mappatura delle nostre emozioni, nella medicina riabilitativa potrebbero rivelarsi eccellenti sostituti dell’elettromiografia per controllare sia l’attività muscolare, soprattutto nei pazienti affetti da patologie neurodegenerative, invece nei soggetti colpiti da ictus i tatuaggi biometrici potrebbero costituire una notevole ottimizzazione dei loro programmi di riabilitazione.
D’altra parte l’utilità di questi tattoos potrebbe estendersi nel tempo: potrebbero essere impiegati nei videogiochi per aumentarne l’immersività e l’interazione senza barriere, oppure potrebbero divenire un supporto indispensabile per gli autisti costretti a tratte lunghissime alla guida di mezzi pesanti, perché i sensori del tatuaggio rileverebbero in tempo reale le risposte nervose e, di conseguenza, l’affaticamento progressivo dei soggetti, avvertendo prontamente del verificarsi eventuali situazioni di pericolo come il classico “colpo di sonno”.