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11/08/2016
Il tatuaggio dell’elefante di certo non è fra i più comuni nel mondo occidentale, forse perché rappresenta un animale presente allo stato libero soltanto in Africa subsahariana (con le due sottospecie più grandi e imponenti) e in Asia (la sottospecie più piccola).
È il più grande animale terrestre del nostro pianeta, raggiunge dimensioni mastodontiche (circa 6m di lunghezza, quasi 4m di altezza e oltre 6 tonnellate di peso) e il suo aspetto esprime granitica solidità e incommensurabile forza, perciò i tatuaggi che lo raffigurano spesso vogliono essere simbolo il simbolo di straordinaria potenza e fiducia in sé stessi.
Tuttavia l’elefante possiede altre interessanti qualità che possono essere trasmesse attraverso i tattoos: in primis la longevità (vive in media oltre 70 anni) e di conseguenza anche la tradizionale associazione alla saggezza e allo status di “animale guida” e custode delle foreste; ma pure le capacità mnemoniche eccezionali, da cui deriva il modo di dire “hai una memoria da elefante”.
Negli ultimi tempi si sono diffusi i tatuaggi di elefanti in formato estremamente piccolo, magari raffiguranti dei teneri cuccioli oppure delle fantasiose stilizzazioni con dei significati molto differenti da quelli visti in precedenza: dolcezza, simpatia e mansuetudine per l’aspetto buffo e tenero degli elefanti più giovani, o ancora mitezza d’animo e pace interiore, per il fatto che questi animali, nonostante la loro forza leggendaria, hanno un’indole assolutamente tranquilla e pacifica, a meno che non vengano provocati, ovviamente.
Infine, se è una persona sceglie di farsi tatuare un elefante, quasi certamente desidera anche comunicare l’amore per la famiglia e in particolare per i figli, perché gli elefanti sono celebri anche per il loro proverbiale istinto protettivo: infati non sono rari i casi in cui sacrificano la propria vita per salvare i loro piccoli dai mille pericoli che nascondono le foreste.