Il significato dei tatuaggi: la svastica

La svastica è uno dei segni simbolici di più antica, complessa e discussa tradizione.

Si tratta di una croce formata da quattro bracci della medesima lunghezza, che culminano in uncini rivolti in senso orario oppure antiorario. All’apparenza sembrerebbe un ottimo soggetto per i tatuaggi: semplice, geometrico, antichissimo, ma l’uso che ne è stato fatto nella prima metà del secolo scorso ne ha mutato completamente il destino.

Presente dall’alba dell’umanità ai quattro angoli della terra, in origine aveva un significato positivo e luminoso, legato al sole e al moto dell’universo. Era un simbolo interpretabile sia dal punto di vista della religione dato che il sole era una divinità per la quasi tutte le antiche civiltà, sia dal punto di vista della magia, dell’astrologia e delle credenze popolari e, in questo senso, la svastica era ritenuta un formidabile portafortuna.

Tutto è cambiato con la drammatica ascesa novecentesca della Germania nazista, perché Hitler – appassionato di simbologie esoteriche e di occultismo – ha trasformato la svastica nel principale emblema della sua folle filosofia politica pangermanista, razzista e antisemita. La scelse come emblema perché era erroneamente convinto che fosse un simbolo di origine indoeuropea e ariana, associato a misteriosi poteri esoterici e all’energia del sole (che rappresentava la pretesa superiorità del popolo ariano-tedesco).

“La svastica era il Sole e gli ebrei erano devoti alla luna, quindi nemici del simbolo e degli ariani”.

Le tragiche implicazioni storiche di questa frase le conosciamo tutti, ma da quel momento, così atrocemente indelebile nella storia dell’uomo, è cambiato anche il destino della svastica come tatuaggio. Oggi chiunque scelga di farsi tatuare una svastica corre il rischio di venire malvisto, biasimato e condannato dalle – purtroppo ancora numerosissime – persone che ignorano le nobili origini solari e le tradizionali proprietà benefiche a cui un tempo era associata la svastica.