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Il significato dei tatuaggi: La Ragnatea

01/10/2015

01 OTT

​​​​​​​Il tatuaggio della ragnatela è oggi molto diffuso in tutto il mondo ma in pochi oggi ne conoscono veramente il significato. Si vede sempre più spesso tatuaggi della ragnatela disegnati sui gomiti, spesso in stile old style e non in stile realistico.

Nel caso del tatuaggio che rappresenta una ragnatela parliamo di un tattoo diffuso di solito in ambienti skin head. Sebbene la cultura skinhead e i suoi rappresentanti vengano considerati in malo modo (come d’altronde tutti gli appartenenti alle controculture) l’errore più comune e grossolano che si commette è quello di etichettarli come razzisti, fascisti o nazisti, confondedoli con i naziskin. Essendo invece tutti gli skinheads di base antirazzisti, alcuni sono comunisti (i redskins), alcuni anarchici (i R.A.S.H.), alcuni apolitici, ma tutti comunque accomunati dall’essere dichiaratamente antirazzisti. In origine gli skinheads non basavano la loro identità su di una ideologia politica o su dei pregiudizi ma su elementi legati al lavoro in fabbrica, ai tatuaggi e all’abbigliamento.

In questa cultura il tatuaggio della ragnatela distingueva le persone disoccupate che, sostando costantemente nei bar, si ironizzava dicendo ci verranno le ragnatele nei gomiti.

Secondo un’altra tradizione il tatauggio della ragnatela deriva da una usanza dei disoccupati della Germania durante la repubblica di Weimar, che protestavano contro gli ebrei che secondo loro stavano controllando il mercato del lavoro. Nello stesso periodo era stata presa come simbolo dalla “fratellanza ariana” un gruppo di nazionalisti protonazisti che vedevano nella regnatela il simbolo dell’unione degli adepti all’associazione, con l’idea della “trama” che unisce i gruppi appartenenti a questo credo politico.

Secondo una ulteriore leggenda di origine marinara, la ragnatela avrebbe simboleggiato anche gli anni di prigione, con un giro di tela per ogni anno di galera, oppure le miglia percorse, un po’ come per il tatuaggio della rondine.