Vengono chiamati e-tatuaggi e sono tatuaggi hi-tech che si impiantano sulla pelle.
Vi aderiscono perfettamente, sono sottilissimi, flessibili e soprattutto sono italiani.
Questi tatuaggi aprono la strada ad elettrodi e sensori di nuova generazione che potranno essere utilizzati, ad esempio, per elettrocardiogrammi e altre tecniche di diagnosi.
Sono il risultato della collaborazione tra l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Università Statale di Milano e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Gli elettrodi vengono direttamente stampati sulla carta dei tatuaggi trasferibili utilizzando una stampante a getto di inchiostro e inchiostri organici, compatibili con la pelle e in grado di condurre l’elettricità. Grazie a queste caratteristiche gli elettrodi possono essere realizzati nella forma che meglio si adatta all’area in cui devono essere applicati, compreso il volto.
Riescono a trasmettere il segnale elettrico per un periodo che arriva a tre giorni, contro le otto ore degli attuali elettrodi, e senza inumidire la pelle con un gel. Gli e-tatuaggi hanno già suscitato l’interesse di aziende europee attive nel settore biomedico: "Stiamo attualmente lavorando con loro per far divenire i nostri tattoo dei veri e propri prodotti, disponibili sul mercato”, ha detto Francesco Greco, che ha partecipato alla ricerca con l'Iit di Pontedera e che adesso lavora nell’università austriaca di Graz.
A basso costo e facili da usare, i nuovi sensori vengono lavati via con acqua e sapone proprio come i tatuaggi temporanei. Sono inoltre perforabili: permettono a peli e capelli di crescere attraverso la superficie dell’elettrodo senza danneggiarlo.